Le Majorettes di Rovello Porro

Il Gruppo Majorettes del Corpo Musicale “S. Cecilia” di Rovello Porro nacque nel settembre 1973, in modo estemporaneo, quasi casuale. Infatti, nessuno era a conoscenza dell’esistenza di un gruppo di ragazze che accompagnava la banda nelle sue manifestazioni canore. È stato dopo una trasferta a Verona per un incontro bandistico che tre componenti del direttivo di allora, Alberio Piero, mio padre, e due suoi amici, Premoli Antonio e Robbiani Giacomo, dopo aver visto una banda sfilare con un gruppo di ragazze, pensarono che quell’idea era da importare e creare quindi anche a Rovello Porro le “Majorettes”.

Occorreva, però, che qualcuno concretizzasse la loro idea. Così mi coinvolsero per seguire tutta la parte organizzativa. Mi impegnai a divulgare l’iniziativa per reperire ragazze che avessero voglia di stare insieme, di imparare a muoversi a suon di musica, di divertirsi e di impegnarsi. L’idea più semplice per raggiungere lo scopo fu quella di rivolgermi alla Preside della Scuola Media perché divulgasse l’invito fra le ragazze.

Il primo incontro si tenne alla palestra della scuola elementare. Erano presenti circa 20 ragazze. Nel frattempo, i tre del direttivo si erano impegnati a reperire un maestro di musica. Fu individuato un insegnante di Saronno, prof. Casati a cui fu affidata la preparazione artistico-musicale.

Gli allenamenti si tenevano tutte le settimane nella palestra della scuola elementare con brani musicali di film, la più gettonata fu la colonna sonora di Butch Cassidy.

Nel febbraio 1974 il gruppo Majorettes del Corpo Musicale “S. Cecilia” fece il suo debutto al Carnevale di Bellinzona dove ottenne un tale successo che vinse lo scetticismo di molti che vedevano questo nuovo gruppo solo come motivo di disturbo e che pensavano che non poteva durare nel tempo.

Il futuro ha dato ragione a chi si è impegnato nel dare nuovo impulso alla banda. Infatti, da allora enormi passi sono stati fatti; le Majorettes continuano ad esistere, nonostante l’alternarsi delle generazioni. Ormai sono un tutt’uno con la Banda. Non si può pensare l’una senza le altre.

Scritto da Luigia Alberio, la fondatrice